A inizio luglio si è tenuta presso la Staatliche Kunstsammlungen di Dresda l’inaugurazione della mostra “Bellum et artes: la Sassonia e l’Europa centrale nella Guerra dei Trent’anni (1618-1648)”, un progetto di cooperazione internazionale che indaga la rappresentazione artistica in Europa durante le fasi belliche. L’iniziativa vede Palazzo Ducale di Mantova come partner e, nel video pubblicato qui sotto, è possibile visionarne il contributo proiettato durante la cerimonia di inaugurazione.
La scheda del progetto
Le guerre che hanno modellato l’Europa nella prima età moderna, non solo hanno avuto un forte impatto sulle arti, ma hanno anche condizionato e promosso il loro sviluppo. Le fazioni politiche hanno accresciuto il bisogno di comunicazione visiva e rappresentazione artistica e per questo sono state un motore per la migrazione degli artisti. In cerca di nuovi mecenati o in fuga da guerre, molti artisti hanno viaggiato operando un immenso trasferimento di idee, concetti e metodi. Anche le stesse opere d’arte furono trasferite spesso come bottino di guerra. Le strategie perseguite dai protagonisti, l’impatto delle interrelazioni transregionali sullo sviluppo dell’arte e l’efficacia dell’eredità di questo periodo sono state esaminate utilizzando casi studio che si concentrano su artisti, clienti e oggetti. I risultati di questo progetto, affrontato nell’ambito del tema “Rappresentazione del potere”, confluiranno nel progetto espositivo “Bellum et Artes. Guerra, arte e diplomazia nell’Europa centrale durante la Guerra dei Trent’anni”.
Il focus del progetto di cooperazione e mostra internazionale (2020-2024) è la rappresentazione artistica e lo sviluppo delle arti durante la guerra dei Trent’anni. Si analizza il tema della migrazione degli artisti e delle opere d’arte, del saccheggio sistematico, dell’arte come bottino e della sua base giuridica. Il progetto congiunto del GWZO, delle Collezioni d’arte statali di Dresda e della Galleria Nazionale di Praga si basa sul progetto di ricerca del GWZO “Bellum, Artes et Commercia” (2015–2019). Il concetto quadro per la serie di mostre, ciascuna con un diverso focus tematico, è stato sviluppato da Claudia Brink, Theda Jürjens, Christian Forster, Agnieszka Gąsior, Susanne Jaeger, Dirk Syndram e Marius Winzeler, tra gli altri. I partner di progetto sono l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Danzica, l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Breslavia, Palazzo Ducale di Mantova, i Musei statali tirolesi di Innsbruck, il Museo Nacional del Prado di Madrid, lo Statens historiska museer / Livrustkammaren Stoccolma e – associati – Casa della storia europea, Bruxelles. Le mostre sono accompagnate da un volume di saggi.